Ottobre 2010
Proprio
alle spalle del cavallo morente di Viale Mazzini. Abbiamo incontrato lì
Lorella Cuccarini e tra un cappuccino e un
cornetto abbiamo parlato della nuova sfida professionale che la
vede al timone di Domenica In
Onda sulla prima rete della tv pubblica. Dopo un esordio
al 16%, cresciuto ad uno stimolante 19% nella seconda puntata,
pensavamo che i risultati della terza (14%) ci facessero incontrare una
Cuccarini delusa. Ed invece è serena Lorella, fiduciosa di poter
bissare la “scalata al successo” dell’edizione di Buona Domenica del 1995…
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Non
sono nuova alla domenica, l’ho fatta per tre anni. I primi due, quelli
dell’edizione con Marco Columbro, sono stati molto fortunati. Quella
del 1995, invece, iniziò malissimo con un “meccanismo” legato alle
quattro stagioni che non funzionava ma lavorai tanto
facendolo arrivare ad ottenere ascolti molto alti. Sembro una ragazza
molto tranquilla ma sono una guerriera.
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Che significato
ha per te Domenica In Onda? Questo per me è il
programma della rinascita. E’ un momento in cui poter
finalmente affrontare un determinato tipo di programma che dieci
anni fa non avrei saputo fare. E’ arrivato al momento
giusto: sono serena e più tollerante nei miei confronti anche se
continuo a non riguardarmi mai. Non mi piaccio, mi prenderei a
schiaffi…
Ci sono
dei paletti al di là dei quali non puoi andare o Domenica In Onda e’ un
contenitore nel quale poter inserire di tutto? Non
abbiamo paletti precisi. Diciamo che ce li siamo messi noi.
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Spiegaci… Beh,
ci precede l’Arena di Giletti, un talk show che si
occupa di attualità; è un mondo che non percorriamo perchè non ne
sarei capace, non è il mio pane e non sarei credibile. Dopo di noi
viene, invece, Carlo che fa il gioco per eccellenza e anche quello
non è ambito nostro. Cerchiamo dunque di ritagliarci uno spazio,
comunque molto ampio, che è quello dell’intrattenimento puro. Non
voglio inseguire le tragedie, la cronaca nera. Non vuol essere una
critica nei confronti degli altri. E’ proprio una scelta, appoggiata
dal direttore che è felicissimo di come stiamo facendo la domenica.
Intrattenimento, alleggerimento, musica, spettacolo, divertimento
senza farci mancare anche uno spazio dedicato
alla riflessione: quella che facciamo noi è sempre su
tematiche di grande emozione, che vogliono dare un messaggio positivo.
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Guarda
che hai dimenticato la Grey… Probabilmente perchè mi
piacerebbe partire con il 27% dell’Arena piuttosto che con il 18% che
ci lascia Domenica In… Amori.
In
realtà in quel segmento la curva e’ sempre stata calante, anche per le
partite di calcio. Dovrebbe evitarti un impiccio…Dovrebbe?
Potrebbe!
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Qual
è il pubblico al quale la tua domenica si rivolge? Trovo
trasgressivo in una rete tradizionale come Rai1 e in un programma
familiare come Domenica In fare ogni tanto degli innesti di elementi
vicini ai giovani. La sfida è questa: rispettare il pubblico della rete
(che non puoi tradire) ma avvicinare anche i giovani che spesso,
buon per loro, hanno altro da fare la domenica. La
prossima puntata, ad esempio, abbiamo Anna Tatangelo e
Ornella Vanoni. Il gioco è proprio questo: far convivere Marco Mengoni
con Orietta Berti. E’ una proposta abbastanza provocatoria.
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D’Urso
e Ventura. Le tue competitor… Da un punto di vista
della competizione, Barbara fa un programma con il quale è
difficile competere, insegue un altro tipo di sapore che non mi
trova d’accordo. Resta il fatto che è una grandissima
professionista e mi è anche dispiaciuto lo scorso anno quando, facendo
una critica sulla domenica, sono stata mal interpretata. Non
sono una che critica i colleghi; ho criticato solo quel tipo di
proposta. Non mi piace proprio come spettatore: se tu oggi mi chiedi
l’evoluzione del caso di Sarah Scazzi, io non ne conosco proprio
gli elementi. Non mi interessa questa morbosità. Un conto è la
notizia, un conto la morbosità che si costruisce intorno alla
notizia. Tutti gli ascolti di tutte le reti sono drogati da questo
e io non voglio rincorrerlo. Penso che il pubblico abbia bisogno
anche di altro. E’ chiaro che dobbiamo essere competitivi ma io voglio
esserlo col mio lavoro. Credo che ci sia lo spazio per farlo; forse mi
sbaglio, ma ci sono trenta puntate prima di tirare le somme. Come
ti ho detto prima, mi è capitato in passato di prendere una domenica un
po’ zoppa e di raddrizzarla e di portarla ad ottimi ascolti e potrebbe
essere così anche questa volta.
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La
Ventura? Simona si trova in un programma che ha
sempre meno calcio e, nonostante la depauperazione, va avanti con la
sua forza e la sua verve. Apprezzo anche il suo modo di fare
televisione seguendo il suo percorso con grande coerenza senza
inseguire ciò che abbiamo detto prima. Anche quando Sky,
ormai, è competitivo come le generaliste.
Hai
lavorato anche tu per la tv satellitare. Cosa significa non avere
l’ossessione dei dati auditel? Significa poter avere spazio per sperimentare.
E’ come se si potesse sperimentare in onda, senza realizzare delle
puntate zero.
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Giocavamo con la scaletta, ci divertivamo e non c’era
l’angoscia del punto in più o del punto in meno di share.
D’altronde parli ad un bacino talmente ristretto che non si
possono fare neanche paragoni. A me però è servito: era la prima
volta che mi confrontavo con un format e con un programma per giovani.
Per
la felicità dei tuoi “agguerritissimi” fan… Sono
meravigliosi. Magari chi li osserva dall’esterno può essere un po’
scocciato ma io trovo che siano fantastici.
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E
come mai hai chiuso il forum in cui si sbizzarrivano? L’avevo
fatto nascere perchè doveva essere un polo d’attrazione per un gruppo
di persone unite dalla passione per un personaggio ma che,
attraverso il forum, potessero conoscersi e parlare d’altro. Ci
sono poi delle cose, però, che non è giusto divulgare ma che è
opportuno risolvere in privato. Questo spazio era diventato un “luogo”
in cui dibattevano le solite due, tre persone che utilizzavano un
linguaggio che non mi piaceva più. A volte anche diffamatorio, non solo
nei miei confronti ma anche in quelli dei miei colleghi. E
siccome non potevo mettermi a fare il censore, ho preferito
chiuderlo. Era venuto meno il fine per il quale lo avevo aperto.
Non mi divertivo più.
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C’è
qualche programma degli ultimi anni che rinneghi? No,
anche se un programma come La Sai
l’Ultima?… Mi sono ritrovata a dire spesso ”no” per
seguire il cuore e fare, conseguentemente, programmi che mi piacessero.
Quando, invece, ho scelto con la testa ho quasi sempre sbagliato.
Per
esempio? Per esempio… La Sai l’Ultima! (ride, ndDM) Con
Boldi purtroppo non c’era proprio affiatamento però non puoi dire
sempre “no”, soprattutto quando giri per le strade e la gente ti
ferma dicendoti “ah signora, si è ritirata per dedicarsi alla
famiglia”. E tu, invece, di ritirarti non hai proprio voglia! Io
non voglio appendere le scarpe al chiodo.
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Diversa
la situazione con E’ nata una
stella gemella… Si. Il programma era molto
carino; molto buona anche la produzione. Purtroppo però ci sono
programmi che vengono protetti ed altri no. Ricordo Amici, ad esempio,
che all’inizio faceva ascolti molto bassi ma era veramente bello e
c’è stato qualcuno, illuminato, che avrà detto “dobbiamo
coccolarlo, dobbiamo farlo crescere”. Ed è diventato ciò che è
diventato. Alcuni programmi hanno bisogno di tempo per creare affezione
e se c’è la volontà delle reti…
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Se
alcuni programmi che ti hanno vista protagonista negli anni 80 fossero
riproposti oggi, verrebbero visti come trash? Forse
avrebbero potuto etichettarmi come trasgressiva. Attraverso il testo il
pubblico avrebbe potuto pensare a chissà cosa, ma penso che si
possa fare tutto, regalando tanti sapori ma sempre in una chiave
legata al buon gusto. Come dire, puoi essere sensuale senza essere
volgare.
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Qual è
la prima persona che ti chiama il lunedi mattina per commentare gli
ascolti? Beh, Lucio (Presta, ndDM). La settimana
scorsa, invece, è capitato che gli ascolti me li desse per primo
Edmondo Conti. Siamo molti amici e mi ha mandato degli sms con
tanti complimenti. A quel punto l’ho chiamato per dirgli che era
assurdo che il produttore de La Prova del Cuoco mi desse gli ascolti
della domenica.
La
settimana tipo, invece? Il lunedi dovrebbe essere la
mia giornata di riposo ma alla fine la trascorro al telefono. Poi
martedi, mercoledi e giovedi redazione (anche se capita di dover
registrare alcune telepromozioni); venerdi e sabato (quando arrivano
gli ospiti) prove.
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Sei
ansiosa? L’ansia giusta che per fortuna non è ansia
da prestazione. E’ quella da farfalline nello stomaco che ci sono prima
di una diretta. Fare televisione è un po’ come la palestra, un
allenamento continuo; più fai televisione, più sei allenato. Ed io
vengo da un periodo in cui non ho fatto televisione.
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Lorella
Cuccarini è arrivata a Domenica In Onda anche grazie a… (tre nomi,
please)? Credo che debba dire un grazie a Luca Tommassini perchè
in un momento particolare della mia vita mi ha proposto una cosa
rischiosa (Il Pianeta Proibito)
che però ha modernizzato la mia immagine; ricordo la sera del
Festival di Sanremo quando
mi arrivarono i complimenti del Direttore Generale, del Direttore di
rete… la mia performance aveva colpito.
Anche
a te Masi invia sms? No. Non ho nemmeno il suo
cellulare. Fu il suo assistente a portarmi questo messaggio. Quello di
Mazza, però, ce l’ho.
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Ha
detto il tuo “grazie” a Tommassini ma mancano ancora due nomi… Sicuramente
il Direttore Mauro Mazza e poi chiaramente Lucio Presta. Lavoriamo
insieme da tempo e dopo un certo percorso è arrivata Domenica In Onda.
Ha un intuito per lo spettacolo straordinario.
Se
la memoria non mi tradisce, vi siete conosciuti ballando
sullo stesso palco… Già. Era il Fantastico del 1985-86. Fantastico 6 se
non erro. Ci siamo trovati in un momento storico insieme,
iniziando da zero.
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Non
ti dico che mettevamo insieme il pranzo con la cena perchè sarebbe
patetico ma venivamo dalla strada e da un ambiente che non aveva niente
a che fare con lo spettacolo. Ritrovarci dopo un po’ di tempo, dopo
aver seminato, è una bellissima soddisfazione.
Sei
ancora la più amata dagli italiani? Mai stata amata dagli
italiani! Mi sono stupita da morire quando, nonostante un’assenza di
sei sette anni, vedevo che continuavano a definirmi così. La cosa
chiaramente mi ha fatto tanto piacere.
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Lorella
Cuccarini: "Eclusiva WEB" (DAVIDEMAGGIO 2010)
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