Febbraio 2008
Ritorna in
tv ‘la più amata dagli italiani’ ed una delle icone gay per
antonomasia. Lorella Cuccarini torna con una nuova sigla, ‘Un’onda
d’amore’, già ballata e suonata nelle disco gay, e con la conduzione
del programma di Canale5 ‘La sai
l’ultima?’. “Io un’icona gay? Ne sono onorata, ma mi prendo con
leggerezza, anche quando mi dicono che sono ‘la più amata dagli
italiani’!” .
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Dopo
3 anni di assenza dagli schermi televisivi, finalmente il ritorno tanto
atteso. E’ stata una grandissima emozione, a partire
soprattutto da una sigla tutta nuova, un pezzo latino ma molto pop, che
si richiama alla mitica sigla ‘La notte
vola’ e agli anni ’80, ed allo stesso tempo molto moderna. E’
grande la soddisfazione di ricominciare e di mettersi nuovamente in
gioco. Ogni volta come una cosa nuova.
Come vivi il tuo rinnovato rapporto con
il pubblico televisivo? Mi dà carica e tanta energia. In
queste prime settimane di messa in onda de ‘La sai l’ultima?’ la gente
che mi ha incontrato per strada mi ha detto: “Lorella bentornata!”.
Questa è la dimostrazione che forse in tutti questi anni ho seminato
bene. |
Questo
è stato anche il ritorno in casa Mediaset, da cui ti eri allontanata
nel 2001. E’ stato emozionante?
Ho avuto la sensazione di tornare in famiglia. La maggior parte della
mia carriera l’ho costruita a Mediaset, da quel 1987 in cui ho
affiancato Pippo Baudo nella conduzione di ‘Festival’.
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Morandi, a proposito
della vostra co-conduzione di ‘Uno di noi’,
aveva ammesso di aver sbagliato nei tuoi confronti. Cosa ricordi di
quella collaborazione? Un po’ di amarezza per il rapporto
che si è creato con Gianni è ovvio, ma se devo essere sincera per me è
una cosa ormai superata e non ho alcun tipo di risentimento.
Evidentemente davvero non ci siamo compresi, o perlomeno io non ho
capito cosa lui si aspettasse da me in quello spettacolo. Speravo di
trovare un compagno di racconto, così com’è stato con Marco Columbro o
Ezio Greggio in altri spettacoli, ed invece mi sono trovata a vivere
una collaborazione molto distaccata.
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Un po’ di amarezza avrai anche nei confronti della
Rai, che ti ha fatto un contratto costringendoti a rimanere a casa? La
situazione che ho vissuto in Rai la considero una vicenda passata. Io
non amo piangermi addosso. Certamente in quel momento l’ho vissuto un
po’ con rabbia, perché ti trovi paradossalmente ad avere un rapporto
con un azienda per la quale non riesci a lavorare, senza avere la
possibilità di prendere accordi o stipulare contratti con altri.
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Nello stesso periodo
di tua forzata assenza dai teleschermi, un’altra numero uno della
televisione italiana, Raffaella Carrà, subiva lo stesso trattamento da
parte della Rai. Infatti con Raffaella mi sono sentita in
ottima compagnia. Poi sai, ci sono delle persone all’interno di
un'azienda che si assumono la responsabilità di un palinsesto, così
come un commissario tecnico calcistico si riserva la possibilità di
scegliere quali calciatori fare giocare, quali altri fare stare in
panchina.
Sei sempre così
diplomatica? Penso semplicemente che questi tre anni sono
stati un’occasione mancata. Certo, per mia fortuna non sono rimasta
senza far nulla. Infatti ho fatto fiction, ho portato in teatro un
musical ‘Sweet Charity’, che
mi ha dato tantissime soddisfazioni. Oltretutto mi sono dedicata alla
mia famiglia. Oggi mi sento una donna affermata per tutto quello che ho
sotto tantissimi aspetti.
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Lorella Cuccarini è un’icona gay per eccellenza. Questa
cosa mi fa impazzire!! |
Non c’è una serata
in una disco gay dove non si balli la tua ‘La notte vola’. Lo
so, lo so. Ho moltissimi amici che mi spiegano quali pezzi vanno forte
nei locali gay, e sapere che i miei pezzi vengono suonati mi fa molto
piacere e mi diverte anche. La comunità omosessuale ha una grande
ammirazione nei confronti dei personaggi femminili, credo soprattutto
per la professionalità, il talento ed il fascino. Il fatto di essere
inserita tra le icone gay mi lusinga davvero tanto. Anche se non ti
nascondo che, anche quando mi dicono che sono ‘la più amata dagli
italiani’, prendo la cosa con molta leggerezza. Ci credo e non ci credo
insomma. Penso che ci siano tante persone che apprezzano il mio lavoro,
ma da qui ad usare superlativi ci andrei un po’ cauta.
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C’era moltissima attesa per la tua
nuova sigla "Un'onda d'amore", poi tutti
d’accordo sulla sua bellezza, a partire dal testo della canzone alla
musica, per finire al tuo trucco ed agli abiti. Un’unica lamentela:
troppo breve la sigla! Ma sai che è stata la prima
lamentela che ho fatto anche io? Purtroppo non ho scelto io di fare una
sigla di 1 minuto e 48 secondi. E’ stata una richiesta della rete, e le
regole sono che non sono io a decidere in alcune situazioni. Per me è
stato comunque importante fare una sigla, anche se così breve. Non ti
nascondo, anzi do a Gay.it una piccola anticipazione: visto il
grande successo della sigla, ci siamo già messi a lavoro per creare una
versione un po’ più lunga di quella mandata in onda. Una versione
di ‘Un’onda d’amore’ che possa essere anche discografica, e perché no,
modificare la durata del video. |
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Dopo
la prima messa in onda su Canale5, la tua sigla è stata vista in
pochissime ore su
YouTube da più di 5000 contatti. E’ stata una roba
meravigliosa, e la cosa più bella sono stati tutti i messaggi che hanno
lasciato da commento al video. Pensa che la maggior parte della gente
che ha scritto non ha capito che la bocca era truccata di Swarovski.
Molti pensavano ad una bocca glitterata, invece per quel trucco ci sono
voluti tre quarti d’ora, perché mi hanno dovuto incollare gli Swarovski
ad uno ad uno sulla bocca.
Le tue sigle sono tutte molto amate dal pubblico
gay e non solo. Quale ti è più rimasta nel cuore?
Sicuramente ‘La notte vola’, So che può sembrare una risposta banale,
ma non può essere altrimenti, visto il successo ineguagliato di quella
sigla sia nelle sonorità, nella fotografia, e addirittura nelle
acconciature dei miei capelli boccolosi, perfetta espressione degli
anni ’80. |
Quella che dedichi al mondo gay?
La mia ultima sigla, ‘Un’onda d’amore’. Molti gay si sono riconosciuti
nel testo di questa canzone, che racconta una sorta di sogno. Ognuno di
noi, prima o poi, si trova a vivere un momento della propria vita in
cui si sente come un bimbo nudo, come un qualcosa di nuovo, come una
persona che ha ancora tanto da dire e raccontare, e che si sente più
forte. La canzone parla di un risveglio, che tutti noi possiamo avere,
e che a maggior ragione può sentire dentro di sé un ragazzo che, ad un
certo punto della sua esistenza, scopre la sua vera identità sessuale.
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Ultima
citazione corale dei tuoi fan e non solo. La Cuccarini è una
stakanovista instancabile ed una donna molto ligia al dovere.
Ho una grande passione per il mio lavoro. Credo che tutti noi che
facciamo questo mestiere abbiamo una grande responsabilità nei
confronti del pubblico che ci ama e che ci segue. Dobbiamo dare sempre
il massimo, perché non siamo arrivati e non c’è mai un momento in cui
il successo non va più via.
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Lorella
Cuccarini: "Un'onda d'amore per i miei fan gay" (GAY.IT 2008)
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