Si è concluso il sondaggio
lanciato da Tgcom sulle sigle tv più amate degli anni Settanta e
Ottanta. A furor di popolo
ha vinto "La notte vola" cantata e
ballata da Lorella Cuccarini in apertura del
programma Odiens del 1988.
Su 20496 voti, la "notte" di Lorella se ne è aggiudicata 7012 con il
34% di preferenze. Secondo posto per "Ballo Ballo"
della Carrà con il 26% di consensi e 5321 voti. Bronzo per
"Cicale" di Heather Parisi: 2747 voti e 13% di favori.
Tgcom ha intervistato
l'interprete della sigla vincitrice, Lorella Cuccarini, entusiasta del
sondaggio e onorata di essere
arrivata su un podio d'eccellenza, vicino a Raffaella Carrà
ed Heather Parisi.
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Come è nata
"La notte vola"? Chi l'ha scritta e
chi è l'inventore della mossa più imitata della tv? Silvio Testi, Marco Salvati e il maestro Beppe
Vessicchio
hanno scritto il testo. Il passo mitico delle mani che
simulano il gesto del volo è stato pensato dalla coreografa americana
Michelle Assaf. Avevo conosciuto Michelle
durante uno stage a New York e le ho chiesto io di
venire in Italia: volevo fosse lei a coreografare la sigla
di Odiens, perché aveva idee modernissime.
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Come è nata l'idea
del famoso movimento delle mani? E' nato per gioco. Facevamo ore e ore di
prove:
quando si comincia a pensare ad una coreografia, si cerca il passo che
ne sia il simbolo, il lait-motiv che entri
nell'immaginario collettivo. Cercavamo un gesto che richiamasse il
titolo della canzona. Un giorno il coreografo
ha provato l'ormai famoso movimento delle mani. Così è nato il passo di
"La notte vola". Però era troppo semplice
, allora Michelle si è inventata il movimento dei piedi, contrario
rispetto a quello delle mani.
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Ed è stata da
subito un grande successo.
Si, questa sigla è
nata davvero sotto una buona stella. All'epoca vendette milioni di
copie, ebbe da subito un grande seguito di pubblico. La canzone è
arrivata persino ad essere intonata negli stadi, ancora oggi è ballata
in discoteca. Questo è segno che era un prodotto moderno, e che lo è
tuttora.
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Regista
moderno per un programma altrettanto all'avanguardia, giusto? Si,
Odiens era il primo sabato sera
contro-tendenza. Moderno nella forma e nel contenuto: "La notte vola"
fu il primo vero video creato per una sigla.
Solitamente le sigle erano registrate, erano una sorta di mini-film.
"La notte" era stata addirittura girata in
cinematografico, sotto la guida di un grande regista, Renzo Martinelli.
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A suo giudizio il
segreto del successo del "La
Notte vola" sta nella coreografia o nella melodia?
Nel pezzo, nella canzone, ne sono sicura. La
vera
forza di questo brano è la miscela di musica e parole:
insieme creano un'energia vincente. Questa sigla
aveva e ha
una marcia in più.
Qual è la sua
sigla preferita? Tra quelle cantate da
me "La notte Vola" sicuramente. Mi piace molto Crilù, di Heather
Parisi e "Rumore" della straordinaria
Raffaella Carrà.
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E' stata sorpresa
dal risultato del sondaggio o si aspettava una vittoria? E'
stata una grande gioia. Ieri il mio
team mi ha avvertito che era partito il sondaggio. Mai avrei pensato
arrivare prima di un mostro sacro come Raffaella
Carrà. Sono davvero contenta che "La notte Vola" sia ancora così
apprezzata dal pubblico. La mia community è
invasa dai fan che mi fanno complimenti, voglio davvero ringraziare
tutti i miei fan.
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Quanto era
importante la sigla? Era il biglietto da visita di un
programma tv. Negli anni '90 le sigle hanno cominciato ad essere fatte
dal vivo, più brevi e legate al programma. L'ultimo grande varietà che
ho fatto, con Gianni Morandi, seguiva questo modello. Negli anni '80 le
sigle erano registrate e duravano di più, ma quel tipo di programma non
esiste più.
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C'è ancora spazio per il
varietà nella tv di oggi? Cos'è cambiato dagli anni '80?
Certo! Il varietà non è morto, ha solo
rimescolato i suoi ingredienti. Rispetto agli anni '80 manca la
componente del
sacrificio: i balletti allora erano preparati con ore e ore di prove.
Sudavamo e faticavamo per ottenere dei buoni risultati. |
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La sigla è ancora un
elemento importante?
Assolutamente sì. E' un colpo molto forte per
il
pubblico: è il tassello di avvio di un programma, ciò
che lo imprime nella mente del pubblico. Anche
programmi come Striscia la Notizia, lontani dai
classici varietà di una volta, puntano sugli stacchetti
e le sigle cantate dal Gabibbo fanno storia.
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Cosa rende una
sigla vincente? Il team: coreografo, scenografo,
costumisti, è la squadra che vince. I ballerini
vanno in video, ma dietro di loro c'è un gruppo di persone che è la
vera carta vincente. La magia deriva dal team, non
dalle individualità.
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La
"notte" di Lorella vola al Top (TGcom 2006)
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