ALBERTO BEVILACQUA (giornalista e scrittore)
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- <<Lorella ha il
merito di mantenersi umile e spontanea. Una ragazza che lavora e si
impegna, senza nessun artifizio.
Al contrario di tante altre, che dopo un minimo successo televisivo
diventano sussiegose, come la Brigliadori. La Cuccarini è un saporito e
stuzzicante emblema del domestico. Della Cuccarini ho solo un sesto
senso del telespettatore. Non mi sorprende affatto che il sarto
Valentino si sia dichiarato "entusiasta" (ma non è un pò troppo?) di
vestirla per Sanremo. Penso infatti che la Cuccarini non sia soltanto
quella che appare; anzi capace, volendo , di essere anche più
eroticamente selvaggia della presunta tigre Alba Parietti. Nella
Cuccarini intuisco, questa felicità di trasformismo, accompagnata da
una sana spontaneità, un tocco di autoironia. La Cuccarini può essere
definita un simbolo, o un simboletto, della donna italiana di oggi, non
in quanto prototipo di femminilità domestica, bensì, nell'intimo, in
quanto specchio dei mille possibili volti, della personalità
multiforme, che l'italiana manifesta, animata com'è dalla voglia di non
fissarsi in uno schema unico: socialmente, sessualmente,
sentimentalmente. E' una donna addestrata dai voltafaccia della vita.
Ebbene, la Cuccarini, furba e trasformista insieme, conosce la parodia,
anche di se stessa, che è gioco leggero. Immagino che se tirassi i
cassetti della Cuccarini, l'armadio mi riserverebbe sorprese. Vi
troverei una quantità di indumenti in contrasto fra loro: eleganti
vestiti da sera frammisti a jeans, calzoni all'orientale, paludamenti
esotici. Pile di magliette con emblemi stravaganti, scritte in
differenti lingue: alcune invitanti alla meditazione, altre
all'erotismo. Molti e bizzarri i cappelli, compresa una bombetta.
L'armadio di una trasformista, appunto!>>
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